25/07/08

Realtà virtuale

Ecco cosa è possibile leggere, sul sito del della Polizia di Stato in un trafiletto datato 11 Gennaio 2006 (http://www.poliziadistato.it/pds/primapagina/poliziotto_di_quartiere/index.html):
"Vicini alla gente e capaci di percepirne i bisogni. Dotati di pistola ma anche di computer palmare e telefono cellulare per rispondere in tempo reale alle richieste dei cittadini. I poliziotti di quartiere operano, ormai già da qualche tempo, in tutti i 103 capoluoghi di provincia italiani, vigilando sulle grandi città e sulla sicurezza dei quartieri e della gente. Un’iniziativa del ministero dell’Interno, partita il 18 dicembre del 2002 in 28 province e poi estesa a tutto il territorio nazionale, che ha riscosso il consenso di molti cittadini. E dal 16 gennaio 2006 con l'incremento numerico di 754 unità il numero complessivo dei poliziotti e carabinieri di quartiere salirà a 3.071, destinati a coprire 748 zone."



Sul sito in questione, notizie sul "fenomeno" nazionale, aggiornate ai giorni nostri, non ne ho trovate ne tantomeno sulla rete, tuttavia il 2006, per il ragionamento che ora farò, non è poi così lontano quindi, con l'aria che tira, non credo che le cose siano cambiate in maniera così incisiva da correggere quanto sto per scrivere. Vi ricordate come fu presentata "la cosa" nel 2002? Squilli di tromba e grancasse che suonavano, politicanti e giornalisti al seguito, tutti impettiti e compiaciuti che presentavano sto "poliziotto", seguito a ruota dal "carabiniere", come l'innovazione del secolo, come la panacea di tutti i mali, come la linea avanzata di difesa del cittadino comune, dal crimine. E si, perché già allora la gente era incazzata per la delinquenza che affollava le nostre città. Anche allora eravamo "insicuri", come oggi. Solo che ora non ci abbindolano più con il "poliziotto" ma tentando di convincerci, dati alla mano e statistiche pronte, che la nostra sensazione di insicurezza è "percepita e non reale". Ma si può essere più ignobili? A dir la verità, qualcuno ancora insiste, tirando fuori dal cappello a cilindro un'altra ideona!! Il "vigile" di quartiere. Ma lasciamo perdere.
Già allora mi feci due "conti" di calcolatrice, per capire fino in fondo quanto avrei potuto dormire tranquillo! E, già allora, oltre che sbellicarmi dalle risate, mi resi pienamente conto di quanto fossero convinti di poter coglionare la gente, con estrema facilità. Purtroppo, considerato ciò che è successo da allora, in questa nostra Italia, ho la sensazione che ci siano riusciti benissimo. Riprendo oggi la calcolatrice, utilizzando quei pochi dati che è possibile rintracciare sulla rete. Di più non sono riuscito a trovare ma credo basti a capire.
Vediamo: al 16 gennaio 2006 tra poliziotti e carabinieri di quartiere avremmo avuto a disposizione ben 3.071 unità. Queste andavano a coprire 748 zone. Che so' ste "zone" non ce lo dicono ma sicuramente più delle Province d'Italia (110) e meno dei Comuni d'Italia (che, se non sbaglio, dovrebbero essere 8.101). A occhio, ossia senza prendere calcolatrice e dar di conto, già si potrebbe capire molto! Ma cercherò di essere più chiaro: prendiamo a riferimento ste "zone". Calcolo 3.071 poliziotti, diviso 748 zone, uguale 4,11 poliziotti a zona (arrotondato alla seconda cifra decimale, se no era 4,105614....). Domanda: e che dovrebbero fa' sti 4 poliziotti e na' scarpa per tutti gli abitanti de' sta zona? Ma facciamoci del male fino in fondo! Allora, a livello nazionale (dicono loro) abbiamo 3.071 unità. Calcolo 3.071 poliziotti diviso 103 province (al 2006, oggi 110), uguale 29,82 poliziotti a provincia. Ancora: calcolo 3.071 poliziotti, diviso 8.101 comuni, uguale 0,38 poliziotti a comune. Tutte cifre arrotondate, naturalmente. Devo commentare?
La fregatura delle statistiche non è tutta qua! Infatti, se io mangio due polli e tu non ne mangi, secondo statistica noi mangiamo un pollo a testa! Però, tu muori di fame e io no. Ergo, qualcuno (parecchi) in Italia sto poliziotto lo vede solo nei film! Una botta di fortuna l'ho avuta, comunque. Spulciando nella rete e smanettando su google, alla fine sono riuscito a trovare i dati aggiornati al 2008, quindi ai giorni nostri, dei poliziotti di quartiere in servizio per ogni Comune capoluogo di provincia, nella Regione Piemonte (http://www.qsc.piemonteincifre.it/set_i.html - voce Società e Salute - codice 4.060).
Eccoli: Alessandria 11 poliziotti; Asti 9; Biella 12; Cuneo 12; Novara 9; Torino 77; Verbania 6; Vercelli 8. E allora, vediamo quanto sono sicuri gli abitanti di queste città! Ho diviso il totale dei poliziotti per il totale della popolazione di ogni comune capoluogo e questi sono i risultati: Alessandria 0,00012 poliziotti per abitante; Asti 0,00012; Cuneo 0,00026; Novara 0,00009; Torino 0,00009; Verbania 0,00019; Vercelli 0,00018. In bocca al lupo, connazionali!! Siete in una botte di ferro! Questo e ciò che per loro significa "essere vicini alla gente e capaci di percepirne i bisogni... per rispondere in tempo reale alle richieste dei cittadini"!
Ora mi spiego perché, a Roma, io non ne ho mai visti! Anzi, ad essere onesto, li ho notati in zone come il Pantheon, a Piazza di Spagna o Via Veneto, mentre tacchinano le turiste. Zone ricche di Ambasciate, edifici Istituzionali, sedi politiche. Ma non ne ho mai visti a Tor Bella Monaca, alla Borgata Finocchio, alla Magliana, a Spinaceto, al Tiburtino, a San Basilio, a Pietralata, al Trullo, al Tufello... (quartieri in cui il fenomeno criminale va da medio-basso ad elevato). Ma questo è un discorso che affronterò in futuro.

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