Una bottiglia l'ho stappata anche se quella "buona", messa da parte per gli eventi eccezionali, la riservo per un altro evento che spero si realizzerà. L'ho stappata perché quell'altro "botto", quello che hanno fatto il presidente ed i suoi vassalli, valvassini e valvassori, doveva essere festeggiato. I segnali di un cambiamento ci sono stati e sono incoraggianti. Aumenta la gente che vuole dire basta al "sistema politica", così come lo conosciamo dal dopoguerra ad oggi. Sono prevalentemente giovani, proprio quelli che dovranno vivere il mondo, in un futuro che la politica attuale sta loro negando e che a noi, non più giovani, sta rendendo una meta invivibile.
Coloro che fanno politica disprezzando le regole e gli avversari, all'oscuro delle più eleme ntari norme di etica ed educazione e che hanno stravolto la vita civile della nostra società, dividendo e lacerando la stessa con una perenne lotta, hanno ricevuto la "mazzata" che si meritano. I maestri della volgarità devono capire, se ne sono ancora capaci di riflettere, che hanno stancato gran parte degli italiani. Meditassero le varie Santanché ed i vari Belpietro, La Russa, Cicchitto, Gelmini, Sacconi e tutto il nauseante contorno di tirapiedi che anima la politica del centrodestra. Meditassero quelle donnette un po ridicole ed un un po volgari che, fuori dai tribunali, mettono in scena rappresentazioni squallide e tipiche dell'italiano medio.
Il presidente aveva affermato che l'appuntamento elettorale di Milano era una sfida fra lui ed i "giudici". Oggi la risposta è stata chiara e forte. Potrebbe essere l'annuncio di un "botto" ben più fragoroso se possiamo sperare in una conferma, ai prossimi ballottaggi, delle "tendenze" di voto espresse nell'attuale tornata elettorale di fine settimana nonché nel risultato dei referendum di giugno. La Sardegna, con il suo 97,14% di NO al nucleare ed una percentuale di votanti pari al 59,34%, è un'altro segnale per questo governo e per gli interessi economici e finanziari che rappresenta.
Ho affermato che "...aumenta la gente che vuole dire basta al sistema politica, così come lo conosciamo..." Non li individuo, quanto meno oggi, tra la maggioranza di coloro che hanno votato per il centrosinistra, per ragioni ovvie. La più importante: gran parte degli italiani vota per la "pancia" e se la stessa è stata mantenuta vuota da una parte, si vota l'altra.
Guardo, invece, a quel 3,2% che a Milano, a quel 5% che a Torino, a quel 9,5% che a Bologna ha votato Movimento 5 Stelle. Guardo a quei 720 voti ottenuti nel Comune di Adria dove, invece, i fascisti in camicia verde ne hanno ricevuti 738.
Sono gli unici che nelle intenzioni ma anche con "i fatti" hanno dimostrato di voler mettere la parola "Fine" a questo sistema di intendere la politica nel nostro Paese. Un sistema che garantisce privilegi, impunità e vantaggi ad una casta, sempre più arroccata nei suoi palazzi. Un sistema a cui le stesse forze parlamentari di centrosinistra rimangono ben salde!
Consiglieri regionali del "Movimento 5 Stelle" che si sono dimezzati lo stipendio, devolvendo il restante (che non si può rifiutare) per progetti mirati al recupero ambientale, alla ricerca di energie alternative ed a tante iniziative che i politicanti di mestiere neanche si sognano di pensare; rimborsi elettorali rifiutati, cosa che nessun partito "classico" si sognerebbe mai di fare; spese per campagne elettorali di poche migliaia di euro e autofinanziate. Ma soprattutto, nuovo impulso alle "decisioni partecipate", quelle tipiche di una democrazia gestita dal basso, con il "popolo" chiamato a governare se stesso, dentro e fuori le aule consiliari.
Ciò che è accaduto nel fine settimana, nel suo complesso è un buon inizio! La strada da fare, tuttavia, per salvare il nostro futuro è ancora lunga.