06/12/11

Sulle lacrime e sull'equità

Non provo alcuna ammirazione per la ministra che piange. Vivo, quotidianamente, con persone che piangono da molto tempo; che lentamente sono entrate nel tunnel della depressione; che sono preda delle crisi di panico. Persone che, in un'età che varia tra i 40 ed i 50 anni, hanno visto franare ciò che avevano realizzato nella loro vita, il benessere assicurato da un onesto lavoro che non c'è più da anni. Piangono quotidianamente, tra l'estenuante lotta per la sopravvivenza e quella per ricostruire un futuro, senza alcuna telecamera a riprendere la loro disperazione e senza nessun pubblico che si commuove.

 

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Piuttosto, mi procura fastidio la lacrima spesa da chi scrive un provvedimento che causerà profondo disagio ad una parte dei "soliti noti" e, subito dopo, ne scrive un'altro che assicurerà la garanzia dello Stato, ovvero dei soliti noti per cui piange, ai debiti delle banche. Quelle banche che, ormai da tempo, non investono più nell'economia reale, quella necessaria a produrre benessere per tutti, ma operano nel virtuale, in quella finanza capace di riempire, con immense fortune, il portafoglio di pochi.

Non mi conforta sapere che il nostro pacato Capo del Governo ha rinunciato al suo compenso da Capo e da Ministro: potrà sopravvivere con i restanti 20.000 euro che percepisce per la carica di senatore e con quello, non poco, che ha già di suo! Quella "rinuncia" l'aveva fatta anche il suo predecessore, devolvendo il compenso, a suo dire, per opere di carità. E' un gesto che non fa la differenza tra un buono ed un cattivo. La differenza la fanno le migliaia di persone che provano a sopravvivere con meno di 1.000 euro al mese, rinunciando a tutto. Non hanno un pubblico ad applaudirli.

Ho provato e provo fastidio ogni volta che sento i politici, compresi quelli che sobriamente compongono il più sobrio governo che il Paese abbia mai avuto, pronunciare la parola "equità". Detta da loro, riferendosi ai contenuti della manovra necessaria per salvare il Paese, sa tanto di zucchero aggiunto ad una pozione velenosa. Pozione da offrire a coloro che contribuiscono, al 100%, alle entrate fiscali dello Stato, attraverso la tassazione del loro reddito da "lavoro dipendente". Reddito che, peraltro, garantisce la quasi totalità delle entrate fiscali dello Stato.

Provo enorme fastidio nell'ascoltare i lamenti di alcuni "monsignori" per una manovra che, a loro dire, poteva essere più "equa". Gli stessi, esempio vivente dell'ipocrisia, si guardano bene dal suggerire l'applicazione dell'i.m.u. sul loro immenso patrimonio immobiliare. Si guardano bene dal chiedere l'equiparazione fiscale delle loro attività commerciali, a quelle dei comuni mortali che pagano le tasse allo Stato italiano.

Mi infastidiscono, ancora, i toni da catastrofe che hanno preceduto e che ancora accompagnano la manovra "equa", sobriamente annunciata agli italiani. Mi sa tanto di problema creato ad arte per produrre una determinata reazione nell'opinione pubblica, in modo che, lo stesso, diventi la ragione delle misure che si desidera far accettare. La reazione è il panico. Le misure sono quelle "eque", appena imposte agli italiani con il beneplacido di un ex comunista seduto al Quirinale.

Mi rende particolarmente furioso il tentativo, subdolo, di contrapporre tra loro due generazioni, quella dei "vecchi" che vorrebbero andare in pensione e quella dei "giovani" che ancora devono entrare nel mondo del lavoro, al fine di giustificare, sobriamente, le loro "scelte urgenti per il miglioramento delle prospettive di crescita e di equità sociale".

Qualcuno si è chiesto come farà "il giovane", se il mondo del lavoro non si libera "del vecchio", ad entrare nello stesso ed a costruire la sua pensione? Si è chiesto quale crescita ci sarà, se la capacità di spesa della quasi totalità dei lavoratori dipendenti, dei pensionati, dei giovani è stata ulteriormente contratta? Si è chiesto quale azienda "investirà" in risorse umane se, poi, non ci sarà qualcuno a comprare i beni che produce?

Non credo nella "catastrofe che incombe e che va evitata", così sobriamente annunciata e "equamente" divisa tra gli italiani. Se così fosse ben altre tasche, riccamente piene o profondamente colpevoli dell'attuale crisi, avrebbero dovuto iniziare a pagare. E' vero, alcuni schizzi della valanga di merda che ha sommerso definitivamente i "soliti noti", hanno imbrattato anche i vestiti griffati di alcuni tra coloro che non hanno mai pagato! Appunto, fastidiosi schizzi di merda.

Mi procura sconforto ascoltare coloro che avvertono "... è solo l'inizio. Vedrete che i ricchi pagheranno". Ve lo dico con pacatezza e sobrietà: non venite a prendermi per il culo! Non è il momento. L'unica certezza, per ora, è che il futuro di milioni di persone, lavoratori, pensionati e giovani è stato nuovamente modificato. In peggio. L'altra certezza è che questa manovra, tra qualche mese, non basterà. Questo è il futuro.

Infine e per ora, nessuno si azzardi ad affermare che la mia futura pensione era ciò che stava per far crollare il Paese. Non lo sopporterei, ve l'assicuro.

Un saluto da Zion.

20 commenti:

  1. Torno a leggerti domani . Tu non sintetizzi . La mia Rai3 a un certo punto si è zittita ed i .... personaggi li vedevo solo boccheggiare . Rete4 da qualche sera trasmette in prima serata solo film non doppiati , chissà perchè . Mi son ridotta su Vespa , pensa un po' ..... Buonanotte ! wally

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  2. Tutto questo non ha senso. E' assurdo ! Si ragiona solo sui numeri ...
    Già oggi le aziende spingono i dipendenti più anziani ad andarsene o li mettono in condizioni di farlo.
    Quale azienda terrà con se un operaio di 70 anni ? Cosa dovranno fare allora queste persone, impiccarsi ?
    Si, credo proprio che il peggio debba ancora arrivare.

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  3. Vedevo nero e nessuna rassicurazione mi ha potuto rassicurare.
    L'ho già sbandierato a destra e a manca ma ho una pensione inps vicina ai 1000 euro unclusi i miseri assegni di famiglia.
    Mi chiedo come faranno a cavarsela i politici con quello che ci rubano.

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  4. ciao Carlo,
    letto e disorientato! Un pò di euforia per il ritorno alla serietà mi ha fatto dimenticare che, come hai scritto, fra qualche mese anche questa manovra non basterà più. Auguriamoci, almeno, che sia una profezia viziata dalla non credibilità abituale a cui ci eravamo abituati.
    A presto. robi

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  5. Ciao Carlo,
    dico solo tre parole... chiesa, scudo fiscale, patrimonio.
    Oggi sono telegrafico perchè mi girano.
    E naturalmente il lavoro non se lo ricorda più nessuno.
    un saluto

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  6. @@@ PER CIPRALEX @@@

    Ciao Robi. Non vorrei deluderti ma non si tratta di profezie "viziate dalla non credibilità cui eravamo abituati" con il precedente governo. I 1800 miliardi di debiti che abbiamo, stanno tutti lì, intonsi!! Le manovre, servono solamente a pagare parte degli interessi che dobbiamo, a coloro che detengono il credito. Se non produciamo ricchezza attraverso l'economia e, con quella, riduciamo il debito, lo pagheremo sempre e solamente noi: lavoratori dipendenti e pensionati. I giovani anche, con un futuro precario e difficile.

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  7. ciao Carlo,
    volevo tentare di risollevarti un pò il morale, ma ti è tutto troppo chiaro. Eppure quel ritrovamento del guanto.....
    Ti auguro una buona serata e un buon ponte. robi

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  8. @@@ PER CIPRALEX @@@

    Grazie Robi ma io sono "sollevato". Non sai che guerra che sto per scatenare!!

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  9. Ciao Carlo,siamo tutti nella stessa barca e rischiamo di vederla capovolgere. Quest'immagine deve stare davanti ai nostri occhi... Dobbiamo dare una spinta a raddrizzarla,se no, addio.Capisco l'amarezza ,specie nel non aver aputo qualche settimana fa ,
    quando abbiamo brindato per la riconquistata salvezza ,che era un'illusione.
    Corinina

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  10. @@@ PER CORININA @@@

    Ciao Corinina. Io, due settimane fa ho brindato alla caduta del Cainano. Non mi sono mai sognato che stesse nascendo "un'epoca" nuova o che fossimo "salvi". Anche perché i precedenti farabutti, non li abbiamo cacciati noi ma i mercati e lo spread che, al loro posto, ne ha messi altri, distinti, sobri e misurati ma che vengono dalla stessa "scuola" di economia e finanza.

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  11. Ciao Carlo, condivido in pieno tutto quello che hai detto, compreso i "fastidiosi schizzi di merda".
    Non so se avevi letto un mio commento da Cipralex dove festeggiavano il nuovo governo. Dissi più o meno che non mi rallegravo subito, ma volevo aspettare i risultati e che ero peggio di San Tommaso.
    In effetti i risultati ci sono stati o ci saranno, ma non credo che ci sia da rallegrarsi tanto, sia per i vecchi che per i giovani, insomma per tutti.
    Anche "questi nuovi ministri" sicuramente hanno nel frigo bottiglie di Champagne.
    Dicevo anche che eravamo nelle sabbie mobili (di merda) e speravo che "qualcuno" ci venisse a porgere un bastone per tirarci fuori, ma il bastone mi sa che ce lo daranno in testa, per farci sprofondare.

    Un abbraccio per tenerci a galla!
    Nadia

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  12. @@@ PER NADIA @@@

    Ciao Nadia. Si, me lo ricordo. E ricordo anche che pensai ad una "saggia prudenza".

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  13. Carlo, tanto so che mi dai il permesso, ti avviso che condivido questo tuo post sulla mia bacheca di Facebook,,, tanto per dare la buonanotte. :-)
    Grazie in anticipo.

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  14. in questo strano nostro mondo decadente, la ministra che piange mentre tenta di infilarcelo in quel posto mi mancava.STRONZA!

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  15. ciao - mamma mia che confusione - ti chiedono sacrifici o l'Italia va a rotoli, comprensibile , ma solo il popolo devev fare questi sacrifici? perché non contribuiscono anche coloro i quali o hanno causato i danni a hanno beneficiato e a lungo dei privilegi? - l'Italia va a rotoli solo se il popolo non la risolleva per farne far buon uso egoistico ad altri - che tristezza storica, cambiano gli sfondi e le parole ma non la sostanza, chi detiene il potere lo fa a scapito della maggioranza e non ditemi che è demagogia, solo sfinimento intellettuale e constatazione della realtà -

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  16. Carissimo, come sempre lucido ed esaustivo..condivido tutto ciò che hai scritto;anche a me le lacrime della "signora" non hanno commosso perchè l'ipocrisia non mi commuove mai,anzi, mi innervosisce alquanto. Così come l'artificiosità del lessico usato dal premier nel presentare i vecchi e stantii provvedimenti spacciandoli per grandi riforme mi ha indispettito ed esasperato. Non mi è piaciuto per niente l'abuso perpetrato nei confronti di chi ha sempre pagato e continua a pagare nè il rivolgersi agli italiani paganti come se stesse parlando a dei deficienti...Lo avevamo capito già dalle anticipazioni di cosa si trattava... e avevamo capito che ancora una volta eravamo noi i "prediletti"...
    E poteva evitare il dire che rinunciava al compenso...se guadagnasse quanto gli operai non avrebbe rinunciato proprio,possibile che in questo paese un governo "puzza" sempre come o più dell'altro?
    Possibile che non si possa ribaltare il sistema e renderlo più giusto?
    Ora tutti usano il termine EQUITA' ma ne comprendono il significato? A me sembra di no...altrimenti si sarebbero comportati diversamente...Un abbraccio

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  17. Hai le tue ragioni e non le discuto, ma sono contro chi usa la rete per farsi pubblicità.

    Ciao Carlo, non è diretta a te, diciamo che devo rivedere la lista a destra del mio blog, arriva il momento che i baciapile devono essere mandati a fanculo assieme al loro papa e ai loro vescovi, sono quelli che fottono e piangono e mentre fottono e piangono capiscono che difendendo dio e il papa fanno cassa.

    Notte buona amico mio, sto tornando ad essere il mamba che dice mio marito, ma a leggere certi post e certi interventi viene voglia di sperare che l'inferno esista e li inghiotta.

    Scusa Carlo, ma i baciapile che amano Dio fottendo il prossimo mi stanno sul culo, e dalle tue parti ne circolano un numero sempre più alto, fanno il paio con il coglione che ci aveva preso di mira un paio di anni fa.

    Scusami e notte buona.

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  18. Un saluto per la pausa di domani .Da non dimenticare la protesta delle donne e dei relativi uomini. Facciamoci sentire!
    Corinina

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  19. Ciao Carlo,
    attendevo un tuo commento, ma sarebbe troppo lungo commentare tutti i punti e forse , ora, non mi sento ancora pronta, permettimi, però, di dissentire su quello che dici sulla "ministra che piange": è una donna anche Lei che ha dovuto subire delle pressioni enormi e forse, proprio il pianto ci può far capire come deve essere stato difficile per lei prendere delle decisioni pur sapendo di non avere altre alternative; anch'io credo in quel pianto come un atto liberatorio e di impotenza.
    Buona serata

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  20. Tempi pesanti ci attendono, non che ultimamente siano stati leggeri, speriamo però che tutte quelle persone ritratte nella foto rimettano la schiena ritta...a presto Carlo...

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