Come e dove Emmanuel Macron ha trovato i 15 milioni di euro per la sua campagna elettorale? La raccolta dei fondi è stata curata da un "ex alto dirigente del Gruppo BNP Paribas", uno tra i leader europei nei servizi finanziari di portata mondiale. Inoltre, anche un "alto dirigente di un gruppo industriale" si è occupato di reperire i fondi necessari all'attuale Presidente francese per sostenere la sua campagna elettorale. Tra i finanziatori, invece, ci sono stati "molti dirigenti di banche d’investimento francesi, di società di gestione di capitali, quadri della banca Rothschild compresi due dei suoi massimi dirigenti, nonché fondatori o dirigenti d'imprese del settore digitale e alcuni avvocati d'affari". Infine, Macron ha potuto contare anche su sostenitori fuori dalla Francia, come un "ex presidente di un'organizzazione padronale e cofondatore di un'azienda di telemarketing la cui capitalizzazione ammonta a un miliardo di euro [...] banchieri che gli hanno organizzato pranzi e cene in Inghilterra e a New York [...] uno dei direttori internazionali della Hsbc che in termini di asset è la seconda azienda bancaria del pianeta". Ognuna di queste stimate personcine, definite "grandi donatori", ha firmato un assegno di importo superiore ai 4 mila euro. Tutti insieme, hanno versando una somma pari all'incirca alla metà dei 15 milioni di euro spesi in campagna elettorale. (continua la lettura)
Verrebbe da sostenere che la democrazia rappresentativa è qualcosa di molto delicato, e che nel Novecento, in Europa occidentale, ha funzionato bene (o almeno discretamente) solo durante "i trenta gloriosi", e sempre al netto di momenti critici.
RispondiEliminaLucidissima l'analisi di Ernesto Galli. Rimane sempre la domanda. Come se ne esce? O meglio. Allo stato delle cose è possibile uscirne?
RispondiEliminaSperando di non essere più presente, penso che fra dieci anni dovremo fare i conti con un movimento che farà pagare con gli interessi lo sbaglio a chi crede di poter governare con i loro voti.
RispondiEliminaMa ribadisco, spero che non siano più cazzi miei.
Ciao Carlè. Sei un grande ed instancabile combattente.