14/06/17

Tavernellum

Come e dove Emmanuel Macron ha trovato i 15 milioni di euro per la sua campagna elettorale? La raccolta dei fondi è stata curata da un "ex alto dirigente del Gruppo BNP Paribas", uno tra i leader europei nei servizi finanziari di portata mondiale. Inoltre, anche un "alto dirigente di un gruppo industriale" si è occupato di reperire i fondi necessari all'attuale Presidente francese per sostenere la sua campagna elettorale. Tra i finanziatori, invece, ci sono stati "molti dirigenti di banche d’investimento francesi, di società di gestione di capitali, quadri della banca Rothschild compresi due dei suoi massimi dirigenti, nonché fondatori o dirigenti d'imprese del settore digitale e alcuni avvocati d'affari". Infine, Macron ha potuto contare anche su sostenitori fuori dalla Francia, come un "ex presidente di un'organizzazione padronale e cofondatore di un'azienda di telemarketing la cui capitalizzazione ammonta a un miliardo di euro [...] banchieri che gli hanno organizzato pranzi e cene in Inghilterra e a New York [...] uno dei direttori internazionali della Hsbc che in termini di asset è la seconda azienda bancaria del pianeta". Ognuna di queste stimate personcine, definite "grandi donatori", ha firmato un assegno di importo superiore ai 4 mila euro. Tutti insieme, hanno versando una somma pari all'incirca alla metà dei 15 milioni di euro spesi in campagna elettorale. (continua la lettura)

3 commenti:

  1. Verrebbe da sostenere che la democrazia rappresentativa è qualcosa di molto delicato, e che nel Novecento, in Europa occidentale, ha funzionato bene (o almeno discretamente) solo durante "i trenta gloriosi", e sempre al netto di momenti critici.

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  2. Lucidissima l'analisi di Ernesto Galli. Rimane sempre la domanda. Come se ne esce? O meglio. Allo stato delle cose è possibile uscirne?

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  3. Sperando di non essere più presente, penso che fra dieci anni dovremo fare i conti con un movimento che farà pagare con gli interessi lo sbaglio a chi crede di poter governare con i loro voti.
    Ma ribadisco, spero che non siano più cazzi miei.
    Ciao Carlè. Sei un grande ed instancabile combattente.

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